La notte apre il mio cuore fatto di tragedie e ricordi. Il silenzio rimane solamente un’eco delle mie angosce.
Soave è il pensiero di perdersi nei sogni quando essi diventano eterni sussurri. Il gioco sottile di rivelazioni e allusioni è un soave bacio d’amore e di passione che il tempo non perturba.
Luce e ombra si fondono l’una nell’altra, in un amore assoluto. Le fiamme del cuore si nutrono della solitudine dell’anima sotto la luce delle stelle che non brillano più per illuminare ma per ricordare le memorie perdute.
I giochi infiniti tra illusione e meraviglia si nascondono nell’oscurità della luce. Il mio cuore triste e adombrato è caduto nel caos di un torpore eterno.
Sono un vulcano di fuoco e caos, circondata da ombre di angosce e inquietudini. I miei guardiani sono corvi magici e lepri silenti.
Nella mia solitudine, la malinconia e la confusione sono i miei spettri fedeli che non mi abbandonano mai.
Assopita e stordita, trovo rifugio nel mio torpore silente: gli specchi deformati sono i segni della mia rassegnazione.
Elisabetta Esther









